lunedì 24 luglio 2017

Gesù Cristo non predicò una chimerica uguaglianza


“Se Gesù è stato buono verso i traviati e i peccatori, non rispettò le loro erronee convinzioni per quanto sincere sembrassero; li amò tutti per educarli, convertirli e salvarli. Se chiamò presso di sé, per consolarli, gli afflitti e i sofferenti, non fu per predicare loro il desiderio di una chimerica uguaglianza. Se innalzò gli umili, non fu per ispirare loro il sentimento di una dignità indipendente e ribelle all'ubbidienza”.

San Pio X - Lettera apostolica, Acta Apostolicae Sedis, vol. II, n. 16, 31/8/1910, p. 629.


Un'eco filiale degli insegnamenti pontifici:

La soppressione delle disuguaglianze è condizione sine qua non
per l'eliminazione della religione

Tali disuguaglianze, Dio non le vuole soltanto fra gli esseri dei regni inferiori - minerale, vegetale e animale - ma anche fra gli uomini e per tanto fra i popoli e le nazioni.

Con queste disuguaglianze, che Dio creò armoniche fra loro e benefiche per ogni categoria di esseri, nonché per ogni essere in particolare, volle Egli fornire all'uomo abbondanti mezzi per poter sempre contemplare le Sue infinite perfezioni. Le disuguaglianze fra gli esseri sono ipso facto una scuola sublime ed amplissima di antiateismo.


È quanto sembra avere ben compreso lo scrittore comunista francese Roger Garaudy (successivamente “convertito” all'islamismo), quando rileva l'importanza dell'eliminazione delle disuguaglianze sociali per la vittoria dell'ateismo nel mondo:

Non è possibile per un marxista dire che l'eliminazione delle credenze religiose è una condizione sine qua non per la costruzione del comunismo. Karl Marx mostrava, al contrario, che solo la realizzazione completa del comunismo, rendendo trasparenti le relazioni sociali, avrebbe reso possibile la scomparsa della concezione religiosa del mondo.

 Per un marxista, dunque, la costruzione del comunismo è condizione sine qua non per eliminare le radici sociali della religione, e non l'eliminazione delle credenze religiose la condizione per la costruzione del comunismo. [L'homme chrétien et l'homme marxiste, Semaines de la pensée marxiste – Confrontations et débats, La Palatine, Paris-Génève, 1964, p. 64].

Voler distruggere l'ordine gerarchico dell'universo è quindi privare l'uomo delle risorse perché possa liberamente esercitare il più fondamentale dei suoi diritti: quello di conoscere, amare e servire Dio; ossia, è desiderare la maggiore delle ingiustizie e la più crudele delle tirannidi.

Plinio Corrêa de Oliveira,

"Nobiltà ed élites tradizionali analoghe nelle allocuzioni di Pio XII al Patriziato ed alla Nobiltà romana", Marzorati Editore, 1993

(I grassetti sono nostri)

Vedi pure:

Comunismo e progressismo verso una Chiesa-Nuova

http://circolopliniocorreadeoliveira.blogspot.it/2017/07/comunismo-e-progressismo-verso-una.html 


Nessun commento:

Posta un commento